In “Sassifraga Ombrosa” (1982) e in Notturna, è il rapporto tra architettura e partitura sonora ad essere privilegiato: in entrambe le opere l’architettura (nel primo caso la facciata della neoclassica Villa Ponti a Varese, nel secondo il chiostro quattrocentesco del palazzo della Pinacoteca di Volterra) veniva assunta come territorio su cui innestare l’interazione tra differenti piani linguistici;
Sassifraga Ombrosa. Installazione ambientale e sonora, Varese, Villa Ponti, 1982 [PE0016]